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Social Media: i 6 principi del contagio virale

Social-Media-Marketing-contagiovirale-efacileUna guida per creare contenuti ad alto tasso di condivisione e coinvolgimento sui social media.

Come puoi usare i social media e generare passaparola e interazioni spontanee per allargare la tua audience, migliorare la notorietà del tuo brand, acquisire contatti profilati e incentivarli all’acquisto? Ecco di seguito una guida pratica per creare contenuti social efficaci e coinvolgenti!

I social media conquistano porzioni sempre più rilevanti di utenti, influenzandone le decisioni di acquisto, le aspettative, i gusti.

Le aziende non possono ignorare questo nuovo modo di comunicare, devono comprenderlo e utilizzarlo se desiderano interagire e raggiungere clienti e prospect.

L’obiettivo deve essere quello di instaurare un rapporto di fiducia prolungato che diviene rilevante in fase di acquisto.

Considera che il bacino potenziale è di oltre 4 miliardi di utenti, distribuiti su 8 piattaforme social!

Inoltre dalle ricerche risulta che:

  • l’80% degli utenti online si fida di gente che conosce di persona per scoprire nuovi brand, prodotti o servizi

  • il 94% di chi ha acquistato o provato un nuovo prodotto o ha conosciuto un nuovo brand, afferma di averlo fatto per averlo “sentito dire”.

dunque le aziende non possono più ignorare l’importanza dei social e la loro influenza sui consumi e comunicare sui social diventa una leva importantissima per conquistare clienti, purché lo si faccia nel modo giusto!

Se con la pubblicità tradizionale il cliente era quasi costretto a ricevere un messaggio promozionale che subiva passivamente, oggi i nuovi social consumer interagiscono con i brand sui social, danno feedback, vogliono essere ascoltati, seguono in real time gli altri utenti con le stesse esigenze… insomma, sono parte attiva e contribuiscono a pubblicizzare i brand, sia in positivo che, ahimè, in negativo!

Per far sì che la comunicazione sui social abbia ritorni positivi per il brand, bisogna creare una strategia di social media marketing che tenga conto delle esigente e dei desideri dei consumatori, per cui è innanzitutto fondamentale:

  • ascoltare costantemente e in real time clienti e prospect
  • interagire, ossia dialogare con gli utenti
  • coinvolgere il proprio pubblico

Ovviamente non esiste una ricetta valida per tutti indistintamente… una buona strategia di social media marketing deve essere su misura del cliente e della case history del brand in quel momento.

Per avere successo sui social è fondamentale compiere azioni di marketing che coinvolgano gli utenti e li invitino a interagire.

Infatti, se le strategie sono ben pensate, si genera un passaparola spontaneo: gli utenti parlano e condividono spontaneamente idee sui prodotti e servizi usufruiti, discutono del brand e della sua reputazione coinvolgendo altre persone nelle discussioni.

C’è da dire che molte aziende si sono concentrate finora sul numero di fan raggiunti sui social e sul numero di like ottenuti, ma la vera domanda non riguarda i fan o i like, ma la fidelizzazione del cliente, cioè le persone sono ritornate ad acquistare da te? Stanno condividendo e commentando quello che posti? Stanno trascorrendo del tempo con i tuoi contenuti?

L’obiettivo principale deve essere quello di allargare la propria audience, migliorare la notorietà del proprio brand e acquisire contatti profilati, che dopo essere stati attratti con iniziative di vario tipo andranno fidelizzati e incentivati all’ acquisto.

Allora come fare per creare contenuti ad alto tasso di coinvolgimento?

Jonah Berger, professore associato di marketing alla Wharton School presso l’Università della Pennsylvania, ha dedicato gli ultimi dieci anni ad analizzare i meccanismi che contribuiscono al successo di un’idea e ha pubblicato decine di articoli in prestigiose riviste accademiche e nel suo libro “Contagioso – Perchè un’idea e un prodotto hanno successo e si diffondono” svela i meccanismi segreti del passaparola e della trasmissione sociale e mostra i sei punti di forza che deve avere una campagna per rendere contagiosi prodotti e idee, quelli presenti in tutti i contenuti che sono più condivisi e imitati.

Quali sono i 6 principi del contagio virale?

 1.      Principio 1. Sfruttare la valuta sociale

La maggior parte delle persone preferisce sembrare intelligente piuttosto che stupida, ricca invece che povera e disinvolta piuttosto che introversa.

Proprio come gli abiti che indossiamo e l’auto che guidiamo, gli argomenti di cui parliamo influenzano il modo in cui gli altri ci vedono.

Sono una sorta di valuta sociale. Conoscere gli oggetti giusti ci fa apparire alla moda e aggiornati.

Pertanto, per fare in modo che le persone parlino di qualcosa, devi creare un messaggio che le aiuti a veicolare l’immagine di sé che vogliono trasmettere.

Devi trovare ciò che ti rende particolarmente originale e dare a chi parlerà di te l’impressione di essere a conoscenza di qualcosa di esclusivo.

2.      Principio 2. Innescare correlazioni

Come ricordare al pubblico di parlare di un tuo prodotto o idea?

Devi fornire uno stimolo che induca un’associazione di idee… per esempio pane e burro fanno pensare alla marmellata, la parola cane fa venire in mente gatto, ecc.

In genere, parliamo di tutto quello che ci passa per la testa; pertanto, più le persone pensano a un prodotto o a un’idea, più questo diventerà oggetto di conversazione.

Devi individuare prodotti o idee che abbiano molte connessioni con l’ambiente esterno e creare nuovi stimoli, mettendo in relazione quanto vuoi proporre con l’ambiente circostante.

Vale per tutti i principio secondo cui “se è facile pensare a qualcosa, è facile parlarne”.

Ad esempio la Mars nel 1997 ebbe un incremento delle vendite inatteso, senza aver fatto nessun cambiamento nella strategia di marketing, né sul prezzo o sulla pubblicità.

Il merito fu della missione Pathfinder coordinatadella NASA. Quando finalmente il modulo atterrò sul pianeta alieno, tutto il mondo si fermò a osservare rapito e ogni canale di informazione celebrò il successo della NASA. La destinazione di Pathfinder? Marte (in inglese, Mars).

3.      Principio 3. Indurre reazioni emotive

Le emozioni attivano e coinvolgono le persone. Quando teniamo a qualcosa, lo condividiamo.

Perciò, in che modo possiamo confezionare messaggi e idee che sappiano suscitare negli altri una reazione emotiva? In genere, i contenuti contagiosi provocano delle emozioni.

Frullare un iPhone è qualcosa di sorprendente; un aumento delle tasse fa infuriare.

Quindi, invece di insistere sulle funzioni di un prodotto, dobbiamo concentrarci sulle reazioni emotive che potrà suscitare.

4.      Principio 4. Avere visibilità pubblica, trattare temi sociali

Quando qualcosa è osservabile e associabile a dei valori diventa più facile per gli altri imitarlo.

È facile per gli altri vedere quando una persona sta usando un nostro prodotto o sta adottando il comportamento da noi desiderato?

La tendenza all’emulazione è propria degli esseri umani, ma è difficile imitare qualcosa se non possiamo vederlo.

La visibilità agevola l’emulazione, aumentando di conseguenza le probabilità di successo.

Dobbiamo quindi cercare di rendere più visibili i nostri prodotti e le nostre idee, concentrandoci su iniziative e oggetti in grado di autopromuoversi e creare un residuo comportamentale che permanga anche dopo che le persone hanno acquistato il prodotto o condiviso l’idea.

5.      Principio 5. Dare valore pratico

Alle persone piace aiutarsi a vicenda, perciò se i tuoi contenuti possono essere utili a risparmiare tempo o denaro oppure a migliorare la loro salute, le persone spargeranno la voce.

Come possiamo individuare contenuti che trasmettano un’idea di utilità? Per esempio, agli esseri umani piace aiutare il prossimo; se riusciamo a mostrare loro come il nostro prodotto o la nostra idea potrà far guadagnare tempo, migliorare lo stato di salute o far risparmiare qualche soldo, ne parleranno ad altri.

Ciononostante, considerata la quantità di informazioni da cui oggi siamo subissati, il nostro messaggio deve sapersi distinguere.

Dobbiamo capire cos’è in grado di far sembrare ciò che proponiamo un affare particolarmente appetibile.

Dobbiamo rimarcare la convenienza e il valore – in termini economici o altro – di quello che offriamo e confezionare la nostra competenza e professionalità in modo tale che per le persone sia facile condividerle

6.      Principio 6. Raccontare storie

Le persone non condividono solo informazioni ma storie

E, proprio come quella del cavallo di Troia, devi creare storie che a prima vista sembrano semplici chiacchiere, includendo le informazioni sui tuoi prodotti o idee in narrazioni che gli altri vorranno condividere.

Ma non basta limitarsi a un bel racconto: devi sfruttare la viralità e ancorare saldamente il tuo messaggio alla storia che hai elaborato, così che questa non possa essere raccontata senza che venga trasmesso anche il messaggio.

Questi elementi possono essere abbreviati nell’acronimo STEPPS (Social Currency -Triggers -Emotion -Public -Practical Value –Stories). Devi considerarli come i sei “passi2 per riuscire a creare contenuti contagiosi: sono gli ingredienti che renderanno le vostre idee oggetto di conversazione e ne determineranno il successo.

Dunque, per concludere, la componente comune a tutti i contenuti virali è la storia raccontata, per cui le aziende dovrebbero pensare a quali temi possono essere usati per confezionare le proprie idee.

Ossia devi comunicare in modo indiretto, includendo i tuoi prodotti all’interno di storie che alla gente piace raccontare.

Il segreto è quello di evitare di pensare solo a vendere ma di concentrarsi su cosa si può fare per migliorare la vita dei clienti… le persone lo apprezzeranno e promuoveranno il tuo brand spontaneamente.

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